Alcune testimonianze delle persone

“L’esperienza che ho vissuto ieri è stata così intensa da non riuscirò a a raccontare …..quegli uomini ieri sembravano bambini …alcune facce , alcune strette di mano , alcuni sguardi non potrò mai più dimenticarli…. Intensa da non riuscire a raccontarla…”

Anna, attrice di “Le donne di Brecht”

Stamattina, mi sono regalata uno spaccato di vita non comune grazie ad alcuni artisti. Va a loro la mia gratitudine e la possibilità che ho riconosciuto come tale in questa opportunità insolita. Molti giorni fa, sono stata invitata ad una rappresentazione teatrale, nella casa circondariale di Secondigliano. I detenuti hanno messo in scena in modo magistrale una storia (non saprei come definirla) sotto l ‘attenta guida di questi artisti. Come raccontarvi? Un’emozione unica, diversa, variegata… avere accesso ad una realtà del genere fa di me una privilegiata, a me che piacciono i diversi, quelli riusciti male, quelli che restano ai margini poiché rappresentano lo scarto della società… mi ha fatto sentire parte di un segmento di vita che non si riesce a immaginare. Sono stata introdotta dentro dopo vari controlli, lasciato cellulare in auto ed effetti personali… avvisata all’entrata. Una guardia mi ha scortata letteralmente fino al teatro… Mi ha indicato in quell’ammasso di costruzioni con sbarre un detenuto che guardava noi percorrere quei viali da una cella, in alto e mi ha spiegato che vedere noi per lui poteva rappresentare una cosa insolita… Ci siamo seduti e poi molte guardie hanno iniziato ad introdurre decine di detenuti, che potevano assistere alla spettacolo… io essendo stata fatta sedere nelle prime file all’ultima sedia, ho potuto vederli che passavano accanto a me, con le guardie e ognuno di loro ha detto “Buongiorno”… Forse per loro la “Fine pena mai” resta una costante, difficile l’inserimento, difficile rendersi conto per noi al di qua, che sono esseri umani che hanno sbagliato e pagato e che potrebbero ed avrebbero il diritto di reintegrarsi in una società che si definisce evoluta…. Alla fine tra applausi scroscianti, il protagonista si è talmente commosso che ho iniziato a piangere come una fontana, tra i complimenti di molti, magistrati, avvocati, assistenti sociali, persone comuni ed io… mi hanno fatto sentire e toccare un altro tipo di diversità, sono restata così scossa che le lacrime non accennavano a fermarsi, tale l’emozione e lo stupore di trovarmi in quel contesto. Alla fine le guardie che circondavano tutto il teatro, prima di guadagnare noi l’uscita… hanno accompagnato i detenuti venuti, i quali hanno detto arrivederci, come se fosse scontato il rivederci (mai parola più insolita per me) alla loro cella. E’ venuta la stessa guardia a riprenderci insieme ad un gruppo di persone e ci hanno accompagnato dopo aver espletato tutte le procedure per entrare in possesso delle mie cose… Mi è rimasta una tale, emozione ed una scossa non da poco che dopo aver mangiato qualcosa….ho avuto necessità di dormire,mi sono ripresa adesso….Grazie…. non finirò mai di essere grata alla vita e a quelli che lungo la strada incrociano il mio cammino… per poco o per molto, poco importa, quanto sono fortunata a poterli vivere… GRAZIE

                                                                                                                                                                             Luisa, spettatrice de “Il pre-giudicato”

“Grandi emozioni quelle di ieri che tradurle sarà complicato…. per il momento le tengo dentro di me. Una cosa è certa…. quello che sto provando in queste ore, nella mia vita l’ho provato solo una volta… al ritorno dalla missione in Africa.”

Rocchina, attrice di “Le donne di Brecht”

“Nel ringraziarvi per essere stati la chiave di accesso ad un sentire profondo, ti invio qualche parola scritta così. Non credo sia nemmeno tutto quello che vorrei trasmettere su carta, ma volevo condividerlo. Grazie ancora. Vi auguro di trascorrere un bel tempo rigenerante di pausa e serenità.”

‘Guardando l’umanità non ho visto pietà’

“Non ne abbiamo più per nessuno
Neppure per noi stessi
Siamo SPIETATI
RAPACI
INGORDI
Di vacue gioie
Non ho sentito compassione
Neppure per le madri
Neppure per se stessi
Strappati i legami
Recisi i cordoni
Caldi di vita
Giriamo a vuoto
Nelle nostre misere vite
Ma davvero tutto è così irrimediabilmente
Perso?
O ci si può salvare?
In uno sguardo coraggioso
Per una stretta di mano vogliosa
Per salvarci
Siamo andati sulla SOGLIA
Tra il DENTRO e il FUORI
Ai MARGINI
Alla frontiera
E Lì, fuori dal nostro centro
Abbiamo trovato il centro
Ci siamo Raccordati
Con note
E versi
E Per un attimo
Brecht ci ha salvato
Ci siamo per una volta
Salvati
Tutti “

Sara, attrice di “Le donne di Brecht”

“Sono abituato ad osservare i gabbiani dal mare. Ma quando oggi ne ho visto uno sorvolare il carcere di Secondigliano, ho avvertito un’ onda d’urto interiore. Un’implosione. Un’escalation di emozioni dal momento in cui ho varcato i cancelli di massima sorveglianza fino al momento in cui sono uscito dal penitenziario. Non mi era mai capitato di entrare in un carcere. Non c’era più l’orizzonte che osservo spesso in navigazione, nel mare infinito, ma muraglioni di cinta altissimi. Non c’era il suono del mare ma le grida dei detenuti che comunicavano dalle finestre sbarrate. Non si respirava l’essenza di libertà ma della privazione. Da oggi, quando osserverò i gabbiani non sarà più la stessa cosa. Penserò a chi quei gabbiani continuerà ad osservarli dietro le sbarre, nella speranza magari di varcare quel cancello come l’ho varcato io e tornare di nuovo a volare libero come un gabbiano. Grazie per avermi dato l’occasione di arricchire cuore e spirito.”

Michele

“Caro Luca, grazie ancora per il grandissimo regalo che mi hai fatto invitandomi allo spettacolo. Ci sto pensando spesso a loro, ai loro racconti alla loro “liberta’” di quel giorno. Avevano negli occhi la voglia di ricominciarw a vivere da uomini liberi. Ti abbraccio e ti ringrazio di nuovo con tutto il mio cuore. Una giornata cosi’ la consiglierei a tutti.”

Giorgio

“Noi i vostri allievi li abbiamo visti, li abbiamo conosciuti, ed incontrarli, vedere pezzi del loro spettacolo, offrire loro la nostra performance, scherzare con loro è stata una delle esperienze più belle ed intense della nostra vita (che speriamo di poter ripetere appena questo brutto momento sarà finito). Non ci sono proprio dubbi sul valore immenso del lavoro che fate con queste persone. Il vostro è un modello da seguire e da replicare ed ha un valore umano, educativo e sociale immenso. Grazie per quello che fate!”

Valeria, attrice di “Le donne di Brecht”