L'ostrica

Testi dei detenuti del Carcere di Secondigliano
Rielaborazione drammaturgica e regia: Luca Di Tommaso, Monica Pinto e Guido Primicile Carafa
Con: Luca Di Tommaso, Monica Pinto e Guido Primicile Carafa Aiuto Regia: Antonio Parascandolo

Mi invoglio da solo ad amarmi per essere come la storia della nascita della perla. L’ostrica vive nei fondali marini e si muove facendosi strada da sola, ingoiando tutta la spazzatura che trova davanti ai suoi passi. Ad un certo punto tutta la spazzatura che ingerisce la trasforma in una perla preziosa. Ecco, metaforicamente il teatro è un po’ come un’ostrica che trasforma le persone come me in perle

Gennaro, ex detenuto

Dopo anni di lavoro con i detenuti al Carcere di Secondigliano, i tre artisti coordinatori del progetto “Le voci di dentro” hanno deciso di mettere in scena uno spettacolo attraverso il quale testimoniare della realtà del carcere nel mondo di fuori. Se non è possibile portare fuori “Le voci di dentro” (i detenuti alta sicurezza partecipanti al laboratorio intramoenia non sono autorizzati a uscire) e se è complicato invitare molte persone della cittadinanza esterna alle repliche degli spettacoli realizzati in carcere, l’unico modo per favorire la comunicazione tra il dentro e il fuori è farsi da porta-voci.

Con questo spettacolo, Di Tommaso Pinto e Primicile si fanno intermediari fra le voci di dentro e i corpi di fuori, filtrando il vissuto dei detenuti attraverso la loro personale percezione dei loro testi.