Dopo anni di lavoro con i detenuti al Carcere di Secondigliano, i tre artisti coordinatori del progetto “Le voci di dentro” hanno deciso di mettere in scena uno spettacolo attraverso il quale testimoniare della realtà del carcere nel mondo di fuori. Se non è possibile portare fuori “Le voci di dentro” (i detenuti alta sicurezza partecipanti al laboratorio intramoenia non sono autorizzati a uscire) e se è complicato invitare molte persone della cittadinanza esterna alle repliche degli spettacoli realizzati in carcere, l’unico modo per favorire la comunicazione tra il dentro e il fuori è farsi da porta-voci.